Aldo Tavolaro
CASTEL DEL MONTE SCRIGNO ESOTERICO
978-88-6674-159-6

Aldo Tavolaro<br />CASTEL DEL MONTE SCRIGNO ESOTERICO<br />978-88-6674-159-6

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Scrigno s. m. [lat. scrīnium “cassetta, cofanetto”] Presso i Romani si diceva scrinium una cassetta o scatola di forma cilindrica atta a racchiudere volumi, carte e missive. Si chiudeva con un coperchio e all’occasione vi si apponevano sigilli (Martial., I, 67, 5). Un tale oggetto era molto utile e comodo per portare in viaggio una piccola biblioteca, ponendovi i volumina uno accanto all’altro per diritto; tolto il coperchio sporgeva dallo scrinio l’estremo dei singoli rotoli. Serviva anche ai magistrati e ai legali per portarsi dietro scritti e documenti da produrre nei pubblici dibattiti. Scrignî di questo genere si vedono spesso accanto e ai piedi di parecchie statue togate rappresentanti magistrati o filosofi. I Romani usavano anche lo scrinium di forma rotonda, con coperchio a punta, per racchiudervi utensili varî e portatili. Si distingueva dalla capsa per essere all’interno suddiviso in un certo numero di compartimenti. Un prezioso scrigno da unguenti, ricordato da Plinio, fu trovato da Alessandro Magno fra le spoglie del re Dario; era d’oro ornato di gemme e di perle e Alessandro lo destinò a racchiudere i libri di Omero. Col tempo il significato della voce scrinium si estese, e designò non solo le dette capsae e armaria, ma il locale stesso contenente gli scrini, ossia un archivio (archivum, tabularium), e poi una qualunque delle amministrazioni imperiali. Ed è perciò che al sec. IV i capi dei quattro uffici della cancelleria imperiale, costituenti appunto degli scrinia, venivano chiamati maestri scriniorum. Anche nel Medioevo e in età moderna successiva vennero detti scrinia dei mobiletti, cassette, o piccole scatole, nelle quali racchiudere gioielli, oggetti preziosi, denaro. Se ne fecero di dimensioni grandi, come cofani o forzieri, destinati anche a trasportare, nei viaggi di un tempo, gioielli e cose preziose di ogni specie, muniti quindi di serrature e di maniglie ai lati e sul coperchio. Quantunque in origine piuttosto ampi, erano quasi sempre eseguiti con molta cura e decorati riccamente. Notevoli sono gli scrigni del Rinascimento in cuoio inciso, sbalzato e dorato, in ferro inciso e ageminato, ecc.
Esotèrico agg. [dal lat. tardo esoterĭcus, gr.    σωτερικóς, der. di    ω «dentro»] Nel linguaggio filosofico, detto dell’insegnamento riservato dagli antichi filosofi greci e in specie da Aristotele ai soli discepoli (contrapposto a exoterico o essoterico); libri esoterici (o acroamatici), i libri aristotelici di argomento più strettamente scientifico scritti per i discepoli, i soli pervenuti sino a noi. Analogamente, nei misteri antichi, riti esoterici, quelli riservati ai soli iniziati e la cui conoscenza non era comunicata ai profani; in teosofia, il cristianesimo esoterico, il cristianesimo degli iniziati, in contrasto con quello essoterico delle Chiese. Per estensione, detto di ciò che può essere inteso solo dai più preparati, dagli iniziati, e quindi misterioso, celato ai più.

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