FILIPPINI Roberto
AVVENTURE E SVENTURE DEL NARCISISMO
Volti, maschere e specchi nel dramma umano

FILIPPINI Roberto<br />AVVENTURE E SVENTURE DEL NARCISISMO <br />Volti, maschere e specchi nel dramma umano

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Protagonista è l’amore di sé. Troppo spesso è stato frainteso come egoismo invece è condizione e fondamento di ogni autentico amore per gli altri e di ogni cura per le proprie cose. Per alcuni è dono spontaneo venuto assieme alla vita; per altri è invece un cercare se stessi negli occhi degli altri fino a esistere in un mondo di specchi, in cui per trovarsi si smarriscono: non poter deludere nessuno è tradire se stessi, talora fino ad annullarsi sperando di essere amati - un pochino; per altri ancora è possibile sentirsi autorizzati ad esistere soltanto in un'impossibile perfezionare o dovendo essere diversi da come sono.
Quando non ci vogliamo bene, essere amati è un’inquietudine, amare è una paura di per-dersi. Ed è incredibile la quantità di grandi e soprattutto di piccole ferite, umiliazioni, mortificazioni che riusciamo ad infliggerci l’un l’altro in una sola giornata. Non per interesse, non per guadagno egoistico o per un qualche motivo comprensibile, ma semplicemente per noncuranza. O per l’intima, inconfessabile paura di non essere abbastanza importanti e considerati a nostra volta. Talvolta un amore di sé tormentato o irraggiungibile diventa - come spesso capita all’amore - rabbia ma anche odio, disprezzo per se stessi. Un sentimento di indegnità, un malumore invincibile fa allora da sfondo ad ogni gesto, ad ogni pensiero, ad ogni relazione: è un nascondersi nella vergogna o un fremere in una rabbia inestinguibile che è ostilità ma anche un grido esasperato, disperato – “Guardami! Capiscimi!”
Il narcisismo evoca immagini di vanità, di fatuo mondo di specchi, di accentramento dell’attenzione, di perfezionismo cui ci si sente obbligati - e a cui si obbligano gli altri - fino allo spietato controllo del prossimo attraverso crudeltà o possessione subdola degli stati d'animo nelle perversità delle relazioni. Nella caricatura grottesca di patologie gravi possiamo cogliere ciò che si agita anche dentro di noi, magari in forme più sottili, meno appariscenti, ma sempre capaci di toglierci o di sciuparci momenti di intensità e di bellezza. Nella penombra volti, maschere e specchi si confondono e si evocano: insieme essi raccontano la nostra verità - come siamo abituati a riconoscerci, a sentirci.
Il narcisismo si occupa del rapporto con se stessi: il rapporto più difficile, spesso più drammatico - e molte volte più superficiale - che ci sia. Se esso, e con lui le pretese di perfezione con cui ci opprimiamo, si fa più realistico, più onesto allora ci rivolgiamo con più umanità ai nostri bisogni reali e ci riconciliamo con la verità del nostro essere. L'amore di sé è poter diventare ciò che si è.

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